Di religione musulmana e madre di tre figli, Zainab Alema è decisa a rompere gli stereotipi nel rugby. La giocatrice di Londra svolge il ruolo di pilone per il Richmond RFC e punta a raggiungere le vette nel suo sport. Conciliare la sua carriera nel rugby con i ruoli di madre e infermiera non è stato facile, soprattutto perché la sua famiglia non comprende la sua scelta. «Il rugby è uno sport maschile. Il rugby è uno sport d'élite. Perché vuoi giocare a rugby e non a tennis, ad esempio?» Così ha reagito il padre di Zainab, un cittadino britannico di origine ghanese e religione musulmana, quando la figlia ha iniziato a giocare a rugby.

"Nel tennis le donne nere sono rappresentate, ma lo stesso non si può dire del rugby". Per Zainab, questa mancata rappresentanza delle donne è un dato di fatto. "Nel Paese dove vivo, le giocatrici musulmane si contano sulle dita di una mano". E questa è una responsabilità che Zainab è disposta ad assumersi. È convinta che, quando vuoi che qualcosa si avveri, a volte sia necessario agire in prima persona. "Se voglio essere rappresentata ai livelli alti, devo essere io a farlo. Non vedo l'ora".

Il soprannome di Zainab, Bulldozer, in questo senso è pertinente. "Il mio obiettivo è quello di distruggere gli stereotipi, proprio come farebbe un bulldozer in un cantiere". Il suo sogno è indossare l'hijab con la divisa dell'Inghilterra e aprire la strada ad altre giovani donne musulmane. "In che modo le squadre di rugby possono dimostrarsi accoglienti verso le giocatrici musulmane? Consentire l'hijab in partita. Non contemplare l'alcol. Si tratta di ridurre le barriere all'ingresso. Io mi prendo questa responsabilità per la comunità musulmana. Specialmente in quanto donna. Se le persone mi vedranno fare progressi da dove sono partita, penseranno di poterlo fare anche loro".

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